RUSSO: «IN CAMERA DI COMMERCIO AZIENDE SOLLECITATE DA POLITICI» IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO ATTACCA FIOLA: «UN PO’ COME IL TESSERAMENTO NEL PD»

NAPOLI – Pasquale Russo, il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola ha bollato lei e gli altri firmatari di un documento critico nei suoi confronti come vajasse.

«Il linguaggio mio personale e delle nostre organizzazioni è molto diverso da quello del pre-sidente. E già questo marca una differenza notevole. Facciamo fatica a rispondere ad analisi poco istituzionali e poco gradevoli che sorprendono, riferite alla Camera di commercio della terza città d’Italia». Pasquale Russo è il presidente regionale di Confcom-mercio, firmatario insieme con i vertici di altre associazioni -Ance, Claai, Cna, Cdo, Confapi, Confesercenti e Confindustria – di una polemica lettera nei confronti di Ciro Fiola nella quale si annuncia la scalata al vertice dell’Ente, dopo aver liquidato l’attuale gestione con toni durissimi.

Fiola ha detto che non siete associazioni storiche.

«Lo siamo, ma il punto è che il signor Fiola rappresenta una anomalia che non c’è in nessuna altra parte d’Italia. Perché ha alle spalle un’associazione, l’Aicast, che esiste secondo noi sulla carta e solo a Napoli e che dal punto di vista concreto non fa alcuna attività. Fiola fa un richiamo ai numeri che non si da dove arrivino.

Le aziende sono iscritte realmente alla Camera di Commercio quando pagano le quote associative. E noi non ci accontenteremo delle ricevute, ma chiederemo la tracciabilità dei pagamenti».

Sono iscrizioni fantasma?

«Ci arrivano segnalazioni di decine di aziende sollecitate da politici ad aderire senza effettivo pagamento. Se dovesse essere così, si pone un problema sui numeri sul quale abbiamo interpellato il ministero della Sviluppo economico e la Regione».

Lei sta dicendo che ci sono imprese coinvolte per fare volume elettorale?

«Faccio un paragone con quello che sembra essere successo con le schede del Pd dove si sono trovate iscritte molte persone inconsapevoli».

Fiola ricorda anche il peso dell’associazione macellai.

«Il mio riferimento diretto è ad Aicast, poi grande rispetto per i macellai, associazione che però non ha i numeri per vedersi assegnato nemmeno un seggio».

Le associazioni storiche insieme con Confcommercio sono tante. Se scalerete la vetta chi sarà il presidente?

«Non c’è un nome ma la regola è che si dovrà tenere conto della rappresentatività. Il percorso è condiviso e la governance farà capo alla competenza e al peso delle associazioni. Ora il mondo economico non è rappresenta-to».

In questa sfida Confcommercio è con Confesercenti.

«Rappresentiamo un perimetro associativo molto simile. Abbiamo interesse a stare insieme, anche con altri, ma in termini numerici noi siamo più rappresentativi. Dei seggi camerali sette vanno al commercio, uno ai trasporti, quattro ai servizi e due al turismo: già questo stabilisce la base della popolazione delle imprese a Napoli. Che sono riferite al commercio».

Confcommercio in pole?

«Poi discuteremo. Ma la regola è, certo, sulla rappresentatività».

Fiola ha annunciato che si ricandida. Qual è il segreto del suo successo?

«Confcommercio non ha partecipato alle elezioni la volta scorsa per nostri errori procedurali. Poi i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato gli hanno dato ragione rispetto ad una base di iscritti che ha moltiplicato per tre, facendo valere lo stesso socio su organizzazioni diverse. Questo non sarà più possibile per legge. E soprattutto andremo a tracciare ciascuna iscrizione per verificarne la liceità».

 

 

 

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