SANGALLI: “ABBIAMO CHIESTO A DRAGHI RISTORI TEMPESTIVI E LA PROROGA DELLA CASSA COVID”

Il presidente di Confcommercio ha incontrato il premier incaricato, che stasera o domani salirà al Quirinale per sciogliere la riserva. “Rischiano la chiusura oltre 300mila imprese ma gli imprenditori non aspettano che ripartire”.

Nell’incontro con Draghi abbiamo sottolineato la situazione drammatica delle imprese del commercio e della ristorazione, del turismo e della cultura, dei servizi e dei trasporti: le più colpite dalla pandemia. Rischiano la chiusura oltre 300 mila imprese“. E’ quanto ha affermato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli al termine delle consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. “Quindi – ha aggiunto Sangalli – ristori tempestivi ed adeguati alle effettive perdite di fatturato e proroga ampia della cassa Covid senza contribuzione addizionale e senza distinzioni dimensionali”.  Il presidente ha anche raccomandato “una rapida campagna vaccini per ripartire in sicurezza“. Secondo Sangalli, “occorre un deciso cambio di passo e massima tempestività per contrastare l’emergenza e azzerare le tensioni i sociali. Insieme bisogna lavorare per il futuro del Paese. Per questo abbiamo chiesto che il piano di ripresa sia accompagnato da una stagione di riforme e dia spazio ai progetti di rilancio di commercio e città, dei trasporti e della accessibilità territoriale, dei servizi e della filiera turistica, dalla cui qualità e sostenibilità dipende lo stesso Made in Italy” .
Abbiamo trovato un presidente molto attento – ha concluso Sangalli – che farà di tutto per dare risposte positive“.

 

Governo: stasera o domani Draghi al Quirinale

 

Mario Draghi ha chiuso le sue consultazioni e il risultato è positivo: ci sarà un muovo governo da lui diretto. Al Quirinale dovrebbe recarsi già stasera o più probabilmente domani, per poi giurare con i ministri tra venerdì sera e sabato. Di conseguenza si può ipotizzare la fiducia lunedì al Senato e martedì alla Camera. Quanto alla composizione dell’esecutivo, il premier incaricato non tradisce il suo riserbo assoluto con cui sta componendo il suo governo. Pochi dubbi restano, se ce ne fossero mai stati, sulla volontà dell’ex presidente Bce di formare la maggioranza più ampia possibile. Ci sarà la Lega: Salvini ha reso chiaro in tutti i modi che non si farà spingere fuori. E ci sarà, sono convinti gli alleati al netto di Rousseau, il M5s. Tra i Dem, che fanno fatica a digerire la Lega ma non possono dire no a Mattarella, c’era chi temeva di dover ‘subire’ un governo con il centrodestra e senza il M5s ma Grillo, con sponda di Draghi e assist di Conte, tiene in piedi governo e alleanza.

Il dibattito sui ministri politici intanto agita i partiti. Tra i nomi più accreditati c’è quello di Giancarlo Giorgetti, che ha un solido rapporto con Draghi. E poiché il nome di Matteo Salvini come ministro viene considerato improbabile perché divisivo, viene quotato il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Per Fi, in alternativa ad Antonio Tajani, il deputato Andrea Mandelli e le parlamentari Anna Maria Bernini e Mara Carfagna. Nel M5s torna a essere citata l’ipotesi di un ingresso di Giuseppe Conte nel governo, insieme ai nomi di Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli. Nel Pd non si esclude che al governo possa andare Nicola Zingaretti o in alternativa il vice Andrea Orlando, e per il secondo posto del tutto virtuale si fanno i nomi di Dario Franceschini Lorenzo Guerini. Per Leu, dilaniata al suo interno sulla scelta se sostenere o meno il governo, potrebbe essere confermato, magari alla Salute, Roberto Speranza. Per Iv si citano Teresa Bellanova Maria Elena Boschi. Fra i tecnici, alla Giustizia continua a essere accreditata Marta Cartabia, al Viminale Luciana Lamorgese, alla Salute Rocco Bellantone, agli Esteri Elisabetta Belloni, alla transizione ecologica o Sviluppo economico Enrico Giovannini.

 

Sangalli: “Non mancherà il nostro contributo”

 

“La crisi sanitaria, economica e sociale impone tempi strettissimi. Centinaia di migliaia di imprese allo stremo hanno assoluto bisogno di risposte chiare per uscire da un’incertezza durata troppo a lungo. Il valore e il grande prestigio di Draghi sono riconosciuti a livello globale e questa è un’opportunità straordinaria dal momento in cui le decisioni più rilevanti per l’Italia saranno prese nel contesto europeo. Il Presidente della Repubblica, indicando l’ex governatore della Bce, non poteva fare scelta migliore e nello stesso tempo più coraggiosa. Confcommercio, che rappresenta oltre 700mila imprese del terziario di mercato, non farà mancare il suo contributo. Lo daremo, anzitutto ricordando, ancora una volta, la gravità dell’impatto dell’emergenza sanitaria su imprese e lavoro, l’urgenza dei ristori attesi, la necessità di utilizzare al meglio l’opportunità del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, mettendo in campo buone riforme e buoni investimenti”: così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sulla scelta di Mario Draghi come presidente del Consiglio incaricato.

 

Fipe: “Fate presto, a rischio l’intero comparto”

“Non spetta ad una associazione di categoria entrare nel merito di una crisi di governo. Spetta però a chi ha responsabilità nella rappresentanza e vive a stretto contatto con le imprese di questo Paese, evidenziarne i gravi rischi, con scadenze importanti e urgenti, come gli annunciati provvedimenti emergenziali o la messa a punto del documento sul Recovery Plan, e richiamare al senso di responsabilità le forze politiche, con l’invito a fare presto. Il Paese non può permettersi tatticismi o distrazioni, vista la drammaticità del momento che impone decisioni rapide e contesti stabili. I pubblici esercizi e la ristorazione italiana sono in ginocchio. I danni subiti mettono a repentaglio la tenuta economica dell’intero comparto e il momento drammatico impone il richiamo ai migliori valori del Paese. Vi imploriamo, fate presto”. Questo il commento del presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani.

 

Conftrasporto: “Ottimo il piano vaccini”

Il premier incaricato Draghi, illustrando il suo programma alle delegazioni dei gruppi parlamentari, ha espresso la sua idea di intensificare e velocizzare la campagna di vaccinazione, sottolineando in particolare l’importanza del ruolo della logistica nella distribuzione dei vaccini anti-covid.

Un annuncio accolto positivamente dal presidente di Conftrasporto Paolo Uggè: “Andiamo nella giusta direzione. Il nodo va affrontato con strumenti di efficienza e professionalità, e con un piano che assicuri la continuità degli arrivi delle dosi nei tempi stabiliti. Da questo dipende la nostra ripartenza, a cominciare dai settori-chiave dell’economia, tra i quali proprio quello dei trasporti e della logistica, la cui situazione è ben descritta nell’Osservatorio che abbiamo diffuso nei giorni scorsi”.

L’ultimo Piano della logistica approvato da un organo ufficiale, la Cipet, e pubblicato in Gazzetta ufficiale, risale al 2006. Proprio per questo “Conftrasporto è pronta a collaborare con la più grande disponibilità”, conclude Paolo Uggè.

 

Federalberghi: “Siamo pronti a dare il nostro contributo”

Con l’ingresso sulla scena italiana del nuovo incaricato premier, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ribadisce l’importanza di nuove misure e un nuovo modello di governance per rilanciare il turismo“L’annus horribilis che ci lasciamo alle spalle ha prodotto devastazione e sconforto – prosegue Bocca – le imprese del comparto hanno patito oltre ogni misura. Ciò che ci tiene in piedi è la fiducia nell’ascolto di chi verrà e la consapevolezza di avere diritto alla ripresa. Se vogliamo che sia tale, essa andrà costruita con grandissima cura”.

Il settore del turismo è un motore indispensabile per l’economia italiana e contribuisce in maniera significativa alla produzione del reddito e di posti di lavoro (quasi 3,4 milioni di posti, pari al 15% del totale).

Le conseguenze devastanti della pandemia sul turismo dureranno ancora per anni, ma proprio per questo bisogna reagire con lucidità, unicità di progetto e lungimiranza strategica, con un programma di rilancio ben articolato. I Paesi concorrenti stanno già organizzando azioni strutturate per arginare la crisi, a cui dobbiamo rispondere con misure e progetti che ci permetteranno di tornare competitivi nel settore.  “In questo quadro – continua Bocca – sia le politiche di sviluppo sia le politiche del lavoro connesse al turismo devono essere fortemente mirate, senza confusioni con altri settori importantissimi, ma con peculiarità ed esigenze diverse”.

La richiesta della Federazione è quindi quella che il nuovo governo “oltre ad attivare una immediata focalizzazione sul settore, dia il via ad un processo che conduca in tempi brevi ad una revisione del modello di governance, inserendo il turismo tra le materie attribuite alla competenza concorrente tra Stato e Regioni ed affidando la regia delle politiche nazionali ad un Ministero con competenze specifiche e dotato di adeguate risorse”, conclude il presidente Bocca.

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